Dal Covid al nuovo totalitarismo neoliberale

Il Covid-19 non è stato soltanto un’emergenza sanitaria: ha rappresentato una cesura storica. Un interregno gramsciano, una fase sospesa tra un mondo che muore e uno che fatica a nascere. La pandemia ha squarciato il velo delle illusioni globaliste, mettendo in luce fragilità e contraddizioni che nessuno voleva vedere. Quello che si presentava come il trionfo della connessione universale — la rete, simbolo della libertà 2.0 — si è rivelato per quello che è sempre stato: una ragnatela.

Roberto Bonuglia

10/6/20252 min read

red white and black textile
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Una cesura inattesa

Il Covid-19 non è stato soltanto un’emergenza sanitaria: ha rappresentato una cesura storica. Un interregno gramsciano, una fase sospesa tra un mondo che muore e uno che fatica a nascere. La pandemia ha squarciato il velo delle illusioni globaliste, mettendo in luce fragilità e contraddizioni che nessuno voleva vedere. Quello che si presentava come il trionfo della connessione universale — la rete, simbolo della libertà 2.0 — si è rivelato per quello che è sempre stato: una ragnatela. E in quella trama milioni di persone sono rimaste intrappolate, illuse dalla promessa di libertà illimitata che si traduceva, invece, in nuove forme di dipendenza.

L’ideologia neoliberista a viso scoperto

Il neoliberismo ha mostrato la propria natura di ideologia totalizzante. Le sue élite non si nascondono più: finanziano progetti di ricerca, pubblicano libri, rilasciano interviste, annunciano scenari futuri quasi fossero profezie inevitabili. Ogni voce critica è stata progressivamente neutralizzata attraverso una guerra culturale in tre mosse: silenzio iniziale, demonizzazione o ridicolizzazione, infine appropriazione e svuotamento dei contenuti alternativi.

Il risultato è stato il passaggio dalla democrazia al democratismo: non più un insieme aperto di ideali, ma un sistema rigido e coercitivo, capace di inglobare ogni impulso e ogni contestazione in un blob indifferenziato. Un processo che ha reso l’individuo invisibile, dissolto nella massa senza più strumenti per incidere realmente.

Voegelin e la sostanza totalitaria

Le intuizioni di Eric Voegelin tornano qui attuali: tanto la concezione politica hegeliana quanto quella marxista hanno spesso ignorato la realtà concreta dell’individuo. Il neoliberismo, lungi dall’essere alternativa a quelle ideologie, ne ha raccolto l’eredità peggiorandola. Ha eretto un sistema unipolare che non ammette critiche, imponendo un pensiero unico sotto le vesti rassicuranti del mercato e della globalizzazione.

La nuova triade non è più “Liberté, Egalité, Fraternité”, ma “Globalité, Marché, Monnaie”. Una formula magica che ha scandito il dorato trentennio della globalizzazione, sostituendo la speranza di emancipazione con il dominio di una finanza planetaria.

Un potere senza alternativa

Mentre il neoliberismo si globalizzava, la modernità stessa si deformava, diventando strutturalmente disordinata e centrifuga. Le forze individualistiche hanno travolto quelle comunitarie, lasciando spazio a un potere che non solo produce crimine e anticrimine in un unico modello, ma che si presenta come inevitabile. Il “progresso” promesso dalle ideologie del Novecento è sopravvissuto solo in forma di privilegio per l’élite che governa il processo.

Tra incertezza e controllo

Il risultato è un’umanità trasformata in consumatrice di illusioni, convinta di partecipare alle decisioni ma in realtà confinata in rituali scenografici — dalle elezioni al televoto — che simulano la libertà di scelta. L’individuo, alienato e massificato, diventa paradossalmente custode dei propri carnefici, difendendo aziende e piattaforme che hanno ormai più potere degli Stati.

Il Covid-19, in questo scenario, non è stato l’origine ma il catalizzatore. Ha reso visibile il volto autentico del neoliberismo: un nuovo totalitarismo che, a differenza dei vecchi, non reprime con la forza ma ingloba, assorbe, rende inoffensive le alternative. Un sistema che non concede tregua, ma che proprio nella sua arroganza potrebbe aver aperto spiragli per nuove forme di resistenza.

Roberto Bonuglia

👉 Questo articolo è parte delle analisi dell’Accademia del Senso Critico dedicate alle trasformazioni politiche e sociali nell’età della globalizzazione. Segui il blog per non perdere i prossimi approfondimenti.

Per approfondire

Bonuglia, R. (2022). Dalla globalizzazione alla tecnocrazia. Orientamenti di consapevolezza distopica del Terzo millennio. Torino: Larsen Edizioni.

Bauman, Z. (2007). Consuming Life. Cambridge: Polity Press.

Foucault, M. (2004). Naissance de la biopolitique: Cours au Collège de France (1978–1979). Paris: Seuil/Gallimard.

Voegelin, E. (1952). The New Science of Politics. Chicago: University of Chicago Press.

Žižek, S. (2020). Pandemic! COVID-19 Shakes the World. New York: OR Books.