La contro-informazione non esiste

E’ una provocazione o forse no. La cosiddetta contro-informazione – ovvero quelle forze che dicono di essere o rappresentare un nucleo narrativo giusto e veritiero di fronte alle menzogne del Sistema e del Potere deviante – è forse, certamente, veicolo di contenuti di valore e spesso sicuramente coraggiosi in confronto alle suddette negative fonti e strutture, ma non utilizza forse gli stessi strumenti del Sistema e mira, seppur per nobili scopi o numeri, forse al Potere?

Andrea Larsen

10/1/20253 min read

E’ una provocazione o forse no. La cosiddetta contro-informazione – ovvero quelle forze che dicono di essere o rappresentare un nucleo narrativo giusto e veritiero di fronte alle menzogne del Sistema e del Potere deviante – è forse, certamente, veicolo di contenuti di valore e spesso sicuramente coraggiosi in confronto alle suddette negative fonti e strutture, ma non utilizza forse gli stessi strumenti del Sistema e mira, seppur per nobili scopi o numeri, forse al Potere? Il Potere che la sola e ben poco ascoltata Ida Magli seppe raccontare.

Non usa la cosiddetta contro-informazione tutti i Social, i forum, i video, i link, i blog, ecc..tutto ciò che è Rete?
Non rimane la contro-informazione nell’arena di una battaglia contenutistica che troppo spesso parla la stessa lingua, la stessa bassezza, lo stesso orizzonte, incastrata e prigioniera di un ping-pong dai titoli che emanano null’altro che la ricerca d’un esca alla moda per servire l’algoritmo delle visualizzazioni?
Non ci sono forse all’interno della contro-informazione – come ahimè evidenziava il filosofo tedesco Friedrich Nietzsche parlando dei nati per lo Stato – troppi disperati, inutili e privi di dignità che nel movimento di “svelatori e maestri del vero” cercano null’altro che vendersi meglio o vendersi comunque, “occuparsi”?

Perché dico ciò, perché nella drammaticità (magari tragicità, direbbe Victor Hugo) dei tempi moderni, ormai come osserverebbe anche il poeta Pasolini, non ci sono più fronti, ma sono tutti uguali. Un Sistema della Rete che genera mostri che dicono di combattere il Mostro-Sistema. Un Potere capillare e pervasivo tecnico che alleva schiavi adoranti di tali ramificate prigioni coscienziali e fisiche e fa pure credere a tali schiavi che condividere un video che raggiunge 100.000 visualizzazioni sia destabilizzante per chissà cosa.

Io penso che meritiamo Uomini e Donne d’altra tempra per questa Era.
Uomini che non fanno del coraggio un tatuaggio, ma un Esempio. Anche silente.
Donne che non si preoccupano di avviare un business online pornografico, ma di custodire e migliorare un eredità di tradizione valente.

Io vorrei tanto vedere la costruzione di una comunità viva di persone che – al di là di non credere più alle televisioni, di non vendersi più alle mode dei Social, di guardarsi nuovamente non attraverso uno schermo – sia soprattutto cosciente che la vera vita, la vera battaglia, la più grande occasione di sacrificio ed edificazione sarà sempre nel reale.

Nel reale dove le scelte contano, non il click per scegliere un emoticon adatta.
Nel reale dove l’unione tra persone valenti, anche e soprattuto superiori a noi, crea nuove forze vive, non la malata e malcelata politica del nostro utile – geloso ed egoistico – in ogni relazione.
Nel reale infine sappiamo che possiamo crescere e trasfondere principi in nuovi aspetti dell’esistenza, mentre tra link, e-mail, click, 3D, AI, crypto-mondi, videogiochi cosa possiamo creare veramente di sano e profondo?

Io uso i Social ( TikTok ) creo e pubblico video ( Odysee e Odysee II), ho questo Sito dove ogni tanto scrivo. Quindi?


Quindi non uso soltanto il cavalcare la tigre Evoliana tramite queste dimensioni, non mi illudo su di esse, ma soprattutto mi muovo al fine di creare legami umani. Lo faccio tramite i libri, intervisto persone, condivido letture valenti per non avere prevalente culto di me – pur essendo io stesso scrittore – tutto ciò con la gioia di diffondere autori spesso manipolati ( Friedrich Nietzsche, Jack London, ecc..).

Ho pubblicato libri controversi. Dal manifesto di Unabomber, ad un saggio che analizza tale manifesto, fino a saggi di professori come Roberto Bonuglia e Guido Dalla Casa ed infine, ma non ultimo, opere come Cospirazione Kennedy che sanno far discutere ed affrontare – nel reale – un arena di coscienza utile, la cui fiamma brucia ed illumina.

Ciò che voglio dire è che alla contro-informazione servirebbe la coscienza di dover far comunità, la forza di una comunità che vuole edificarsi anche fuori dal Sistema ed infine un agire generale insito nei suoi movimenti che rappresenti un migliorarsi attivo e non un criticismo e dietrologismo (seppur con le giuste analisi) che alimenta il cliché creato ad arte da chi vuol etichettar tutto ciò che nasce da serie indagini indipendenti come “complotti e complottari”.

In breve, invece di svelare come la maggior parte dei “coraggiosi” agenti della contro-informazione siano collusi, venduti, svenduti, utili idioti, disperati, egoisti, ben più facile, utile e gioiosa cosa ritengo sia celebrare i pochi che valgono nell’arena dell’informazione sacra, di coloro che testimoniano una coscienza legata ad una volontà mossa dal desiderio di essere comunità. Occorre far presente a sé stessi ed al mondo, ogni giorno, che siamo al lavoro per essere costruzione attiva di legami umani, che vogliamo portare avanti qualcosa che non sia uno schermo gelido del Sistema ma uno scudo ruvido di tradizioni e verità a difesa d’uno spirito indomito. Vogliamo dare abbracci reali a dimostrazione di un umano essere. Soprattutto entriamo in azione nel reale poiché non ci sarà richiesto quanti link abbiamo creato, ma quanti assalti tentato, compiuto, a cui consacrato il nostro sacro agire di Uomini e Donne valenti.

Andrea Larsen